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(M. Valentini) – Il Trofeo delle Alpi (Tropaeum Alpium) fu dedicato dal Senato e dal Popolo romano al princeps Caio Ottaviano Augusto, intorno al 6-7 a.C., per celebrare la sua vittoria sulle popolazioni delle Alpi che furono definitivamente assoggettate tra il 25 e il 14 a.C..
Il monumento si trova nel villaggio de La Turbie nell’attuale Francia, sopra il Principato di Monaco, ossia l’antica città di Monoikos, fondata dai coloni greci di Massalia (odierna Marseille/Marsiglia). Il territorio dove si erge il monumento passò alla Francia nel 1860 con l’annessione dell’allora Contea di Nizza.
Il Trofeo fu costruito lungo il tracciato della Via Iulia Augusta, fatta costruire da Augusto nel 13-12 a.C., dopo la conquista definitiva delle Alpi Marittime, come collegamento diretto verso la Gallia meridionale.
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La Via Iulia Augusta iniziava nei pressi della città di Piacenza (antica Placentia) e attraversava le città di Tortona (Dertona), Acqui Terme (Aquae Statiellae), Vado Ligure (Vada Sabatia), Albenga (Albingaunum), Ventimiglia (Albintimilium) fino a Cimiez (Cemenelum, nell’attuale comune di Nizza), per poi probabilmente proseguire fino ad Arles (Arelate).
Il monumento fu parzialmente ricostruito nella prima parte del XX° secolo dall’architetto Jean Camille Formigé e da suo figlio Jules, mantenendo parte della trasformazione in fortezza d’epoca medievale. I lavori di ricostruzione furono finanziati dallo Stato Francese ma anche dal finanziere statunitense Edward Tuck. Il restauro fu fatto recuperando numerose parti del monumento originale che erano rovinate a terra o state utilizzate durante il XVIII° secolo come materiale da costruzione per l’edificazione di edifici dell’adiacente villaggio.
La lunga iscrizione sul mausoleo è stata ricostruita grazie alla citazione riportata nella Naturalis Historia (Lib. 3, 133) di Plinio:
Imp(eratori) Caesari Divi Filio Aug(usto) / Pont(ifici) Max(imo) Imp(eratori) XIIII Tr(ibunicia) Pot(estate) XVII. / Senatus Populusque Romanus, / quod eius ductu auspiciisque, gentes alpinae omnes quae a Mari Supero ad Inferum pertinebant, sub imperium P(opuli) R(omani) sunt redactae / gentes alpinae devictae Trumpilini, Camunni, Venostes, Vennonetes, Isarci, Breuni, Genaunes, Focunates / Vindelicorum gentes quattuor, Cosuanetes, Rucinates, Licates, Catenates, Ambisontes, Rugusci, Suanetes, Calucones / Brixenetes, Leponti, Uberi, Nantuates, Seduni, Varagri, Salassi, Acitavones, Medulli, Ucenni, Caturiges, Brigiani / Sogionti, Brodionti, Nemaloni, Edenates, Esubiani, Veamini, Gallitae, Triullatti, Ecdini / Vergunni, Egui, Turi, Nematuri, Oratelli, Nerusi, Velauni, Suetri.
I trofei originariamente erano costituiti semplicemente da pali di legno sui quali venivano appese le armi e le spoglie del nemico sconfitto. In seguito furono trasformati dai Romani in veri e propri monumenti in pietra che celebravano la potenza di Roma. Oltre il Trofeo di Augusto sulle Alpi, un altro esempio di questi trofei, che è pervenuto fino ai nostri giorni, è quello di Traiano costruito per celebrare la vittoria contro i Daci (Tropaeum Traiani), che si trova vicino al villaggio di Adamclisi nell’odierna Romania. Anche questo monumento è stato in gran parte ricostrutito nella seconda metà del XX° secolo.
Di seguito, alcune foto del Tropaeum Alpium: